Per gli orari e giorni delle lezioni si fa riferimento esclusivamente alla pagina dedicata.
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Il corso si articola in due moduli:
A) Lineamenti di Storia del teatro musicale da Claudio Monteverdi a Giacomo Puccini. Aspetti estetici, drammaturgici e strutturali.
Alla fine del Cinquecento, la ricerca degli antichi valori classici focalizza l’attenzione di compositori e teorici sulla nuova forma del dramma per musica, imperniata sul recupero di schemi desunti dalla classicità. Le prime sperimentazioni di teatro in musica, costruite sulle formule del recitar cantando, sono le radici da cui si svilupperà, nel volgere di pochi anni, l’opera di Claudio Monteverdi. Il corso si propone di approfondire aspetti relativi alle origini e agli sviluppi del melodramma, non solo in Italia, e di fornire una buona conoscenza dei fondamenti teorico-critici della drammaturgia musicale, intesa come interazione di letterarietà, musicalità e visualità, ossia di un ipersistema verbale, musicale e scenico. Il corso prevede lezioni frontali integrate da ascolti audio e da proiezioni di video operistici.
B) Opera buffa versus Opera seria
Nel ‘700 il libretto per musica acquisì un’alta dignità letteraria, soprattutto grazie ad Apostolo Zeno e Pietro Metastasio. Le trame di quella che fu denominata “opera seria” attingevano per lo più dal mito e dalla storia antica, e bandivano dalle sue auliche vicende le situazioni comiche, relegandole semmai ai margini, fra un atto e l’altro. La struttura musicale sposava l’aspetto schematico di una regolare alternanza di recitativi, cui era affidato lo sviluppo dell’azione, e di arie, che assolvevano la funzione di pause liriche, presentando una struttura vocale altamente virtuosistica. Questo modello operistico, destinato a diffondersi in pochi decenni sulle scene europee, si sviluppò soprattutto nell’ambito della scuola napoletana e veneziana, elaborando criteri stilistici a cui la maggior parte dei compositori si attenne nel corso del secolo. Ma i primi anni del ‘700 videro anche lo sviluppo, attraverso la forma dell’intermezzo, della cosiddetta “opera buffa”, e il conseguente processo di separazione dei generi. L’opera buffa era incentrata su vicende e problematiche di vita quotidiana: contesti popolari, borghesi e della piccola nobiltà che aprivano su rapporti familiari, conflitti economici, amori favoriti o contrastati. Genere destinato a cantanti versati nella recitazione, e rappresentato spesso in teatri minori, fu esplorato dai maggiori compositori del ’700, che gli conferirono un prestigio analogo a quello dell’austera opera seria. Passata all’ ’800 con Rossini, e aggiornata sull’estetica romantica da Donizetti, l’opera buffa sarà successivamente quasi del tutto trascurata – al di là di alcune eccezioni – dai maggiori compositori, complice l’estetica romantica e verista che proponevano altri parametri stilistici ed emotivi. L’analisi di alcune opere particolarmente significative consentirà di mettere a fuoco le caratteristiche dei due generi operistici, le numerose differenze nonché i punti di intersezione. Il corso si propone dunque di analizzare le seguenti opere, di cui verrà fornito agli studenti il libretto:
Claudio Monteverdi – L’Orfeo
Francesco Cavalli – La Calisto
Jean-Baptiste Lully – Athys
Henry Purcell – Dido and Aeneas
Georg Friedrich Händel – Giulio Cesare in Egitto
Giovan Battista Pergolesi – La serva padrona
Wolfgang Amadeus Mozart – Così fan tutte
Giuseppe Verdi – La Traviata
Giacomo Puccini – Gianni Schicchi
La bibliografia verrà completata successivamente con l’inserimenti di alcuni articoli
Orario:
1° SEMESTRE : GIOVEDI ore 9.00 – 12.30. Le lezioni si terranno regolarmente nell’aula S04.
Ricevimento studenti, previo appuntamento: Giovedì 12.30– 13.30. Sarà tuttavia possibile concordare con il docente eventuali altri giorni e orari per collegamenti da remoto.
PRESENTAZIONE DEL CORSO: MERCOLEDI 23 OTTOBRE 2024 in presenza alle ore 10, in aula S04.
Le lezioni avranno inizio GIOVEDI 7 NOVEMBRE 2024 alle ore 9.00. Le iscrizioni al corso si chiuderanno inderogabilmente il 10 NOVEMBRE 2024, come istituzionalmente stabilito. Sarà sufficiente inviare un Sì di iscrizione al mio indirizzo di posta elettronica, specificando nome, cognome, indirizzo di studi (se scenografia specificare teatrale o cinematografica) e indirizzo mail per le comunicazioni.
© 2022 – 2025
Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
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